Raffaella Carrá

E mia madre

E mia madre era una donna come me,
Con l'aria dolce di chi non sa,
Di chi ha subito sempre in vita sua,
E non s'aspetta niente di più.

E al buio solo io,
Sentivo il pianto suo,
E un giorno lei

E mia madre amava i fiori e le pazzie,
Parlare fino a tardi con me,
Ma la notte non tornava quasi mai,
E non dormivo senza di lei.

Finché cadevo giù,
E l'alba andava su,
E un giorno lei

Poi di lei i passi sulle scale, lievi,
Lo scialle sulla lampada e poi,
Io facevo sempre finta di dormire,
E invece spiavo i gesti suoi, solo lei.

E il trucco vecchio che,
Veniva giù da sé,
Dagli occhi suoi.

E al buio solo io,
Sentivo il pianto suo,
E un giorno lei

Aveva un bel vestito nuovo e disse "usciamo!",
Sembrava una bambina come me,
E mi permise ri restarle affianco fino,
A quando niente restò di lei.

E dopo me ne andai,
E in fretta la scordai,
Dimenticai

E mia madre era una donna come me,
Un passero di strada, così,
E adesso per favore tu va via,
Che voglio restar sola con me.

E scusami se puoi,
Chissà che nome hai,
Che nome hai.