Alessandro Mura

E C'Era Un Tempo

E c'era un tempo.
Il tempo che c'era,
Il tempo che andava girava e tornava
Le sere ed i giorni
Il tempo abbondante spendibile sempre
Il tempo che invece di correre avanti
Restava sospeso, perplesso, esitante,
Fermato in un attimo esatto ed usale, così regolare.

E c'era un tempo, un tempo di attesa
Di sguardi puntati sull'acqua di un fosso
Che scorre ma è uguale
La mente sorpresa a scoprirsi normale
Restavi a aspettare che il fato ti offrisse
Un tempo diverso, un tempo esaltante
Che fosse capace a mutare il presente
Da istante a importante.

E adesso il tempo che hai vissuto
Il tempo che hai visto passare
Non lo ritrovi ed hai scoperto
Che non le si può ritrovare
Le cose che hai lasciato andare
Sicuro di recuperare
Tutti quei libri neanche aperti
Che hai lasciati accumulare.

E c'era un tempo che il tempo l'avevi
Per rimanere da solo a pensare
Guardare la gente (capire la gente)
Guardarla cambiare
Ed avere il tempo per considerare
Per sceglier chi essere che cosa cercare
Frenare i pensieri, poterli finire e, persino, pensare.

E questo era il tempo che i noia spendevi
Che consideravi quello da scartare
Volevi sfuggirgli cercando altre cose da avere ed usare
Tramonti d'estate e serate di freddo
Inverni assolati su sabbia di mare
Che davi per certi, scontati frammenti di tempo passare

E non c'è più tempo da afferrare,
Non c'è più tempo per sistemare
Non c'è più tempo per potere
Starsene calmi a contemplare
L'acqua di un fosso e farsi incantare
Dai suoi riflessi in tempo reale
Non c'è più tempo e ti domandi che altro usare.