DON CARLO
Io vengo a domandar grazia alla mia Regina.
Quella che in cor del Re tiene il posto primiero Sola potrà ottener questa grazia per me.
Quest'aura m'è fatale, m'opprime, mi tortura, Come il pensier d'una sventura, Ch'io parta!
N'è mestier!
Andar mi faccia il Re nelle Fiandre.
ELISABETTA
Mio figlio!
DON CARLO
Tal nome no; Ma quel d'altra volta...!
Infelice! più non reggo.
Pietà!
Soffersi tanto; pietà!
Il cielo avaro un giorno sol mi die; poi, rapillo a me!
ELISABETTA
Prence, se vuol Filippo Udire la mia preghiera, per la Fiandra da lui Rimessa in vostra man Ben voi potrete partir doman.
DON CARLO Ciel!
Non un sol, un solo detto Pel meschino ch'esul sen va!
Ah!
perché mai parlar non sento Nel vostro cor la pietà?
Ahimè!
quest'alma è oppressa, Ho in cure un gel...!
Insan, piansi e pregai nel mio delirio, Mi volsi a un gelido marmo d'avel.
ELISABETTA
Perché, perché accusar il cor d'indifferenza?
Capir dovreste questo nobil silenzio.
Il dover, come un raggio al guardo mio brillò.
Guidata da quel raggio io moverò.
La speme pongo in Dio, nell'innocenza!
DON CARLO
Perduto ben, mio sol tesor, Ah, tu, splendor di mia vita Udir almen, ti poss'ancor Quest'alma ai detti tuoi schiuder si vede il ciel!
ELISABETTA
Clemente Iddio, così bel cor Acqueti il suo duol nell'oblio; O Carlo, addio, su questa terra Vivendo accanto a te mi crederei nel ciel!
DON CARLO
O prodigio!
Il mio cor s'affida, si consola; Il sovvenir del dolor s'invola, il ciel pietà senti di tanto duol.
Isabella, al tuo pie' io va' d'amor...
ELISABETTA
Giusto ciel, la vita già manca Nell'occhio suo che or si spegne.
Bontà celeste, deh!
tu rinfranca Quel nobil cure che sì penò.
Ahimè!
Il dolor l'uccide...
Tra queste braccia io lo vedrò Morir d'affanno, morir d'amore...
Colui che il ciel mi destinò!
DON CARLO
Qual voce a me dal ciel Scende a parlar d'amor?
Elisabetta!
tu...
bell'adorata, Assisa accanto a me come ti vidi un di!
Ah!
il ciel s'illuminò, la selva rifiori...!
Ah, mio tesor sei tu...
Alla mia tomba, al sono dell'avel Sottrarmi perché vuoi, spietato ciel!
ELISABETTA
O Carlo!
DON CARLO Sotto il mio piè si dischiuda la terra, Il capo mio sia dal fulmin colpito.
Io t'amo, Elisabetta...!
Il mondo è a me sparito!
ELISABETTA
Compi l'opra, a svenar corri il padre Ed allor del suo sangue macchiato All'altar puoi menare la madre.
DON CARLO
Ah! maledetto io son!
ELISABETTA
Ah!
Iddio su noi vegliò!
Io vengo a domandar grazia alla mia Regina.
Quella che in cor del Re tiene il posto primiero Sola potrà ottener questa grazia per me.
Quest'aura m'è fatale, m'opprime, mi tortura, Come il pensier d'una sventura, Ch'io parta!
N'è mestier!
Andar mi faccia il Re nelle Fiandre.
ELISABETTA
Mio figlio!
DON CARLO
Tal nome no; Ma quel d'altra volta...!
Infelice! più non reggo.
Pietà!
Soffersi tanto; pietà!
Il cielo avaro un giorno sol mi die; poi, rapillo a me!
ELISABETTA
Prence, se vuol Filippo Udire la mia preghiera, per la Fiandra da lui Rimessa in vostra man Ben voi potrete partir doman.
DON CARLO Ciel!
Non un sol, un solo detto Pel meschino ch'esul sen va!
Ah!
perché mai parlar non sento Nel vostro cor la pietà?
Ahimè!
quest'alma è oppressa, Ho in cure un gel...!
Insan, piansi e pregai nel mio delirio, Mi volsi a un gelido marmo d'avel.
ELISABETTA
Perché, perché accusar il cor d'indifferenza?
Capir dovreste questo nobil silenzio.
Il dover, come un raggio al guardo mio brillò.
Guidata da quel raggio io moverò.
La speme pongo in Dio, nell'innocenza!
DON CARLO
Perduto ben, mio sol tesor, Ah, tu, splendor di mia vita Udir almen, ti poss'ancor Quest'alma ai detti tuoi schiuder si vede il ciel!
ELISABETTA
Clemente Iddio, così bel cor Acqueti il suo duol nell'oblio; O Carlo, addio, su questa terra Vivendo accanto a te mi crederei nel ciel!
DON CARLO
O prodigio!
Il mio cor s'affida, si consola; Il sovvenir del dolor s'invola, il ciel pietà senti di tanto duol.
Isabella, al tuo pie' io va' d'amor...
ELISABETTA
Giusto ciel, la vita già manca Nell'occhio suo che or si spegne.
Bontà celeste, deh!
tu rinfranca Quel nobil cure che sì penò.
Ahimè!
Il dolor l'uccide...
Tra queste braccia io lo vedrò Morir d'affanno, morir d'amore...
Colui che il ciel mi destinò!
DON CARLO
Qual voce a me dal ciel Scende a parlar d'amor?
Elisabetta!
tu...
bell'adorata, Assisa accanto a me come ti vidi un di!
Ah!
il ciel s'illuminò, la selva rifiori...!
Ah, mio tesor sei tu...
Alla mia tomba, al sono dell'avel Sottrarmi perché vuoi, spietato ciel!
ELISABETTA
O Carlo!
DON CARLO Sotto il mio piè si dischiuda la terra, Il capo mio sia dal fulmin colpito.
Io t'amo, Elisabetta...!
Il mondo è a me sparito!
ELISABETTA
Compi l'opra, a svenar corri il padre Ed allor del suo sangue macchiato All'altar puoi menare la madre.
DON CARLO
Ah! maledetto io son!
ELISABETTA
Ah!
Iddio su noi vegliò!