Alessandro Mura

E Non Lo So Davvero

E non lo so davvero
Che mi ha preso in questa notte di temporale
Sarà forse il rumore della pioggia
Che rende tutto normale
Sarà che forse i fulmini ed i tuoni
Invece di farmi sobbalzare
Mi fan tornare in mente un altro tempo
Di cui sento il respirare.

Ed è come se mi avesse abbandonato
Così, improvvisamente,
Lo strato di contorte convinzioni
Che mi annoia di recente,
Le nuove consuetudini
Che invece di farmi compagnia
Mi sciupano il risveglio alla mattina
Per almeno un'ora prima.

E invece adesso non lo sento attorno
Quel pericolo imminente
E avvolgo i miei pensieri con la pioggia
E mi rilasso finalmente.
E sento dopo tanto tempo ancora
Risalire col respiro
Quell'allegria per nulla e senza freni
E per cui poi mi prendo in giro.

E la cosa più incredibile
È come sono nuovamente preso
Da un senso di possibile

È un po' come un villaggio in cui ti muovi
Come ci fossi cresciuto,
L' identificazione di un momento
Che è stato già vissuto,
La leggerezza che si sente quando
Le proprie tradizioni
Ritornano a cantare di concerto
Con le nuove passioni.

È come se ancor giovane e innocente
Rifiutassi l'esperienza
Mentendo spudorato sul presente
Per sognarmi un'esistenza.
La consapevolezza che il futuro è difficile fregarlo
Stasera invece è messa a dura prova
Da una percezione nuova.

E la cosa più incredibile
È come sono nuovamente preso
Da un senso di possibile.

E non pensare neanche per un attimo
Che tu non sia compresa
Nel quartiere di ricordi in cui stasera
Sono in giro a fare spesa.
Sei responsabile e non poco
Di questo mio cambio di universo
Anche se in fondo sei stata il motivo
Per il quale mi ero perso.

E la cosa più incredibile
È come sento questa nostra storia
Ancora più incantevole